Questo modesto libro scritto da mio padre ai tempi del Covid19, voleva essere inizialmente un impegno mentale e anche fisico nel tempo del lockdown. Ha avuto una TIA (attacco ischemico transitorio) poco prima del suo 86esimo compleanno e a causa della pandemia non ha potuto fare nessun tipo di riabilitazione né fisica né logopedistica. Quindi mi sono ingegnata per tenerlo occupato e farlo impegnare nel tempo di “segregazione in casa” dovuto appunto alla pandemia. Inizialmente ho trovato del materiale per fargli realizzare dei cesti e dei panierini ma vedevo che era troppo monotono e comunque lo impegnava molto fisicamente, allora gli ho proposto di scrivere della sua vita, il suo passato e i suoi ricordi per attivare anche la parte del cervello che si occupa della parola appunto. Non sembrava tanto convinto, trovava ovviamente delle difficoltà, era davvero tanto che non scriveva, forse dalle lettere alle signorine... ahahaha. Comunque è partito e non si è più fermato, a volte più speditamente a volte con qualche dubbio o difficoltà. Ho trascritto tutto, tenendomi comunque gelosamente le pagine manoscritte, e cercando di correggere il meno possibile quelli che potevano essere gli errori grammaticali di un uomo che ha fatto solo poca scuola e che ha 86 anni. Anche se una vita, lunga e faticosa, ma anche felice e piena, non si può relegare ad un libro, sono davvero felice di quanto siamo riusciti a fare. Carla Goretti